lunedì 17 giugno 2013

"AHO,.. FACCE RIDE..."


"AHO, FACCE RIDE...". Una espressione tipica della Suburra ai tempi dei Romani (ma anche dopo e anche in altri posti, come per esempio al Salone Margherita o nei "vasc'" di Napoli.), quando all'apice della Crapula, tra sbracamenti di ogni genere su un tavolo veniva invitato a salire il personaggio avvinazzato di turno, sollecitato dal tradizionale grido: "Aho! FACCE RIDE!". Tratti Somatici Richiesti: Rozzo e Triviale, ma innanzitutto con la esternazione di un autoreferenzialismo che nessuno però gli riconosce (se non a pagamento!): "nun me vant nisciuno, me vant io stesso!" per magnificare gesta mai compiute tra lo sghignazzare di soci, sostenitori, amici e parenti chiamati alla voce a testimonianze false perchè interessati solo ed esclusivamente al "AHO, FACCE RIDE!".                                                                                        Ecco l'identikit del Crapulone della Suburra (per meglio capirci, il carbonaro ubriacone del film di Sordi Il Marchese del Grillo). Certo da allora di tempo ne è passato, molte cose sono cambiate ma il personaggio della Suburra "Aho, Facce Ride" è rimasto lo stesso. Pardon! Al Tempo! Rozzo, sì, Triviale, sì, Cafone, sì, ma vivaddio al passo con la mise moderna e non certo negli antri della Suburra, ma all'aperto, in un pubblico consesso. tra risate e sghignazzamenti vari, Davvero un buon successo.Vuoi mettere? Altrimenti dove si potrebbe ridere di più e meglio quando il "nostro" sparla, suda, le spara grosse e false, si appunta da solo medaglie, chiede ai suoi accoliti che stanno sotto al tavolo referenze che non ha, mentre sempre sotto la gente si dà di gomito e sghignazza, come nelle taverne della Suburra o ai banchetti di Trimalcione e naturalmente lo sollecita ancora: "AHO, FACCE RIDE...!". Che tristezza!
E chest' è! 

lunedì 10 giugno 2013

"MARIO... QUANTO CI MANCHI"

Ciao Mario, come va?
"Bene e tu?"
Sei tu l'intervistato!
"Ti ho capito. Sempre Meglio la MOSICA. Non ti delude mai".
Se ti dico:"Vorrei entrare dentro i fili di una Radio" di Marco Alemanno, che rispondi?
"Che l'Amicizia è qualcosa di straordinario. Piazza e Largo lo dimostrano, Radio Castelluccio ne è stata la prova".
A proposito di Mosica, come sei messo?
"Qui è una continua Jam Session. Siamo dentro un gigantesco Juke Box.Tutto Live! Il nostro sogno?".
Certo.Tu li organizzi con il tuo "non c'è problema" ?
"Blue Monde, Face Sud, Ciclolonga, Onde Medie, Dirette in giro per l'Italia. le nostre esperienze insomma..".
Fammi tu una domanda
"Come vanno lì le cose?"
Ci ho ripensato. Fammi quella di riserva.
"Renà, li hai fregati con l'intitolazione del Largo alla Radio!".
Sei malizioso. Erano tutti d'accordo. La Gente Comune era infatti favorevole. Qualcuno ha dovuto però ingoiare il rospo..
Per questione di spazio questa intervista immaginaria (mica tanto!) a Mario Rossomando l'ho riscritta in maniera ridotta dopo averla pubblicata interamente sul Battipagliese del febbraio 2012. Ma erano altri tempi.. Altro giornale..il DOPO ha infatti provocato in me solo grande amarezza e profonda delusione.
 L'aggancio è comunque dettato dalla necessità di cominciare a fare chiarezza su certe cose avvenute in passato a partire, per ora dalla "conoscenza" di Mario, di cui qualcuno si è impunemente vantato (quando vuole a questo signore, per farlo vergognare in segreto, gli dirò in un orecchio cosa Mario Rossomando pensasse di lui....) sconfessando questa intervista e chiedendo insieme ad altri 17 pellegrini (10 o 12 dei quali si sono scusati con me subito dopo la firma), la mia rimozione da direttore del giornale ("non avevo letto"; "non sapevo". ah, Lanciera del Bengala, che amarezza!).e dalla repulsione per quello che sta avvenendo nella nostra città con circa 200 persone (numero destinato a salire vertiginosamente!) che già puntano a candidarsi tra consiglio comunale, assessorati vari e una decina di aspiranti a sindaco. 
Scartati il colonnello Buttiglione che perde anche quando vince, e che solo dopo quattro anni ha capito il mio sfottò pre-elettorale del 2009 e cioè che "sarebbe arrivato terzo nella corsa alla poltrona di sindaco anche se fossero stati solo due i concorrenti in campo (lui compreso!!!!!)". Questo, che poi si è avverato grazie a lui, lo ha fatto imbufalire...avrebbe potuto chiedere al mio collega illustre con il quale si accompagnava nelle sue trasferte romane, ma non per vedere il Colosseo, informazioni su di me anzichè in soliloquio-turpiloquio e senza contraddittorio..); il tribuno tronfio-ipertrofico dell'io, molto furbo, che in questi anni ha solo dimostrato come si possono trarre vantaggi dalla "Politica" e che chissà quando si deciderà a raccontarci ( o qualcuno si deciderà a chiederglielo..) della sua "sparizione" da sindaco per diventare presidente di Alba Nuova o renderà noto l'elenco dei componenti del suo staff al suo primo mandato ecc. Forse andiamo troppo indietro negli anni, come lamenta un suo sostenitore-congiunto, che forse ne vorrebbe la prescrizione, come sono abituati a fare? Persino la Lanciera del Bengala che firma richieste promosse dal trombone sfiatato senza nemmeno leggerle (dimostrabile!), attacca per spese che non ci sono (addetto stampa e direttore giornale; poi se ne dimentica e fa silenzio quando queste ci sono veramente). Mi fermo qui. Per ora e per carità di patria. Ci sarà poi tempo e modo per spiegare (a Radio Castelluccio, ndr) chi sono questi " campioni" che si propongono per il cambiamento. Specie questi del "nuovo-passato" che avanza.. Per il resto basta affacciarsi in via Italia e notare e contare l'andirivieni del perbenismo in giacca e cravatta per capire chi si accontenterà del minimo cioè dei 37 euro lordi da consigliere comunale. Qualcuno dice che ci sarà da divertirsi con certa gente in campo.... Non lo so, io personalmente spero tanto nella presenza del colonnello Buttiglione (per la verità lo sperano anche certi suoi avversari altrimenti come faranno ad essere sicuri di vincere?..).
E chest'è!

mercoledì 5 giugno 2013

"I CUGINI DI CAMPAGNA", "LE ZIE DI ALTAVILLA", "I NONNI DI AULETTA", I COGNATI DI RUTINO", "I PRONIPOTI DI AQUARA", " FRATELLI E SORELLE". TUTTI IN CAMPO PER IL BENE DI BATTIPAGLIA...

L'elenco di quelli che vorrebbero "salvarci" è ancora molto lungo. Ci sono formazioni recenti o in via di definizione di cui si sente, si legge e si parla come "IO PER LEI", "IO PER VOI", "TU PER EGLI..", "IO PER ME (sincero!)", "NOI PER VOI", "PER ELISA (?)", "VOI PER TUTTI", "TUTTI PER UNO", "NOI PERBENE (?)".... Quanti Salvatori della Patria! e che Fantasia! Cosa non si inventa per guadagnarsi un posto in POLITICA! Si cambia nome, si cambia partito, si cambia idea, si cambia tavola (non tavolo, ndr), si coniano sigle, si lanciano slogan, ci si veste da censori mammolette, si tirano in ballo nonni, zii, genitori, cugini, sorelle e.. fratelli. Fratelli di sangue, fratelli acquisiti, fratelli d'Italia, per esempio.
L'Italia è forse l'unico paese dove è importante partecipare alle "competizioni elettorali"; non vincerle con il consenso dei cittadini perchè prima o poi un posto uno lo trova sempre. In consiglio comunale, in consiglio provinciale, in consiglio regionale, in parlamento. Sfido chiunque a identificare le appartenenze di almeno un giorno a determinati schieramenti di chi siede in tanti augusti consessi. Basta sappia scegliere la "sigla" giusta, al momento giusto, con i compagni di merenda (nel senso mangereccio del termine) giusti. E aspettare... (scongiuri d'obbligo...). Prima o poi qualcosa capitare e... aggiungi un posto a tavola! Eppure i cittadini non li hanno votati, non sono stati eletti e allora come mai si trovano ad occupare quel posto pur non essendo stati scelti dagli elettori? Anzi, tutt'altro. Bella domanda. Risposta?: "hanno partecipato, e tanto basta!" Perchè in Italia basta infatti partecipare alle cosiddette elezioni, non per vincerle, ma per assicurarsi "un domani" (ah, Mario!) da privilegiato della Politica.
Va detto comunque che a questa moltitudine di "salvatori della patria" già ai nastri di partenza per le prossime elezioni (quali? un po' a tutte. Le nostre comunali per cominciare, pare non dispiacciano.. "pecunia non olet; absit iniura verbis") non faranno piacere le notizie che provengono dal chiuso del Governo Letta a proposito di gettoni di presenza, compensi, stipendi, ecc. Sembra infatti che si voglia abolire tutto e puntare sul VOLONTARIATO dei cosiddetti rappresentanti del Popolo. A qualsiasi livello. Impegnarsi solo GRATUITAMENTE (A PROPRIE SPESE, CIOE'). Non so quanto la notizia sia vera e nel caso sicuramente da verificare. So solo che appena questa indiscrezione, vera o no, è arrivata in certe congreghe di salvatori della patria, trasmessa a tribuni senza dignità e a sfiatati tromboni nostrani, c'è stato un fuggi fuggi generale all'insegna del "Ma così non batteremo più cassa!". Alla faccia del "noi per voi"....
E chest' è!

sabato 1 giugno 2013

"IL BUE CHIAMA CORNUTO L'ASINO! "

Non bisogna risalire a tempi antichi o cercare in paesi lontani per sapere del detto "IL BUE ( che ha le corna) CHIAMA CORNUTO L'ASINO!" (che "le corna non le ha"). Il detto ha una coniazione più o meno individuabile, nel tempo e nel luogo, per esempio partendo da certe mie reminiscenze liceali e di frequentazioni amichevoli (di molti, tanti anni fa, ahimè!) in quel di Eboli. Però con una certezza consolidata: è un detto che non appartiene sicuramente alla gente di Battipaglia. Ma questo non significa voler emettere un giudizio sulla genesi territoriale del detto. Però è stuzzicante saperne la provenienza, le ascendenze, le discendenze, le similarità, le proprietà personali... di chi si immedesima nel bue, dimenticando (di proposito) di avere quell'attributo fisico che imputa al povero asinello. Serve, a mio avviso, e per non dimenticare, a capire ancora una volta come quasi sempre (togliamo il "quasi"!)  "il bue che è cornuto per natura chiama cornuto l'asinello che pure le corna non le ha!". Ma perchè "il bue ecc ecc ecc... (anche se repetita iuvant. lassamo perde!)". Si potrebbe rispondere in maniera semplicistica e cioè che "il bue punta l'indice sul povero asinello che le corna non le ha affatto per distrarre l'attenzione dalle proprie risapute (perchè naturali) corna.." (maniera eufemistica per parlare di...corna non nel senso della vulgata popolare). Mi dicevano i miei amici e compagni di liceo dell'epoca (molto lontana, e dalli!) che questa sorta di pratica aveva pagato in molti settori della loro città. Specie in POLITICA. Aggiornandomi (da Eboli) nel corso degli anni con esempi dell'utilità che il detto aveva poi portato a più di un loro compaesano. Specie in POLITICA. Così mi è stato sempre più facile individuare "il bue cornuto che chiama cornuto l'asino che invece corna non ha.." anche nella mia città. Dove il detto è stato importato e usato da ben noti personaggi per distrarre cittadini ignari dal vero portatore (bue) di corna (eufemismo ribadito). A Battipaglia insomma il "DETTO" c'è stato e viene praticato ancora oggi. Per quanto mi riguarda grazie alle antesignane indicazioni dei miei amici e compagni di studi di Eboli (di tanti anni fa, ridalli!) quando nella mia città compaiono i cosiddetti "censori" con il dito moralizzatore puntato, mi scatta di riflesso il famigerato detto: " Ecco il bue cornuto che ha le corna che chiama cornuto l'asinello che le corna non le ha... per distrarre l'attenzione della gente". Quando poi nella mia città sono tra l'altro certe carte ben conosciute a vestire abusivamente i panni del moralizzatore allora non ho dubbi di sorta e non ho bisogno di aspettare... So già infatti chi è il bue e chi è l'asinello. So già chi tra i due ha le famigerate corna (eufemisticamente parlando!) e quali gli scopi che intende perseguire. 
e chest' è!

giovedì 7 febbraio 2013

OPINION LEADER (PROFESSORI DELL'INFORMAZIONE O PROFESSORI DI VIOLINO?)

In una sorta di inquietante controtendenza, c'è un settore della vita "sociale" della nostra città in crescita permanente: Informazione & Comunicazione. Il numero degli addetti ai lavori è diventato, come dire, impressionante e continua a salire nel segno consolidato di un antico detto dell'ambiente "una firma non si nega a nessuno". Così armati di biro e block notes ( i meno bravi..) o di mezzi di comunicazione tecnologicamente avanzatissimi, prendono appunti, fanno domande, mostrano il petto, vogliono insomma sapere, protagonisti come si ritengono su qualsiasi foglio in bianco gli venga messo a disposizione. Sono insomma al servizio di poveri cittadini ignari di quanto gli succede intorno e che tali (ignoranti) rimarrebbero se non ci fossero questi encomiabili "professori dell'Informazione". Tutto bene, tutto nella norma. Salvo però poi ad accorgersi che più che informare, certi "professori" vogliono in primo luogo, ed esclusivamente, assumere il ruolo e la figura di "Opinion Leader". Salgono in cattedra, danno spiegazioni, suggerimenti, fanno critiche, indicano obiettivi, parlano "per conto" dei cittadini, dettano il comportamento dei rappresentanti istituzionali e addirittura disegnano il futuro della città. Da autentici "Opinion Leader"! Basta però grattare solo un pò in superficie per capire che è solo al loro futuro che pensano.. e cioè a come continuare a "bagnarsi il becco" senza intralci. In fondo sono "carte conosciute", più che conosciute! Basta avere pazienza e..aspettarli.

domenica 11 novembre 2012

"..MANC' E TIAN'..." (Manico&Tegame)

".. FANN' MANEC' E TIAN'...". (cioè: sono la stessa cosa!).
Questo famoso e colorito detto dialettale spiega chiaramente i comportamenti, gli atteggiamenti, le posizioni di coloro i quali fanno dell'Opportunismo, della Malafede e dell'Ambiguità, la propria Ragione di Vita. Prediligono però praticare particolarmente l'Opportunismo, per ingraziarsi il Potere. Di solito viaggiano in "Coppia". Uno\a si spende in Senso Critico per esempio verso il Potere, ne giudica polemicamente gli atti, punta l'indice accusatore, si veste di una pudicizia e di una trasparenza che non gli appartengono in ogni senso. L'altro\a blandisce, si dimostra accattivante, servizievole, disponibile (incompetenza riconosciuta, a parte), preferisce stare in posizione prona davanti al Potere, per ottenere riconoscimenti che si tramutano sostanzialmente in danaro sonante. Da qui l'azzeccatissimo detto dialettale: "Manec' e Tian'". Il Manico è il prolungamento del Tiano e il Tiano è l'appendice sferica del Manico. Insomma sono la stessa cosa; sono legati indissolubilmente dallo stesso identico infimo denominatore: la Mancanza di Dignità! Al punto che pur sapendo quello che tutti sanno del loro sporco gioco, continuano con consumata spudoratezza e faccia di bronzo "..a fare "Manec' e Tiano..".


PS. non suonerebbe male nemmeno l'altro famoso detto: "Uno\a o' ten', l'ato\a o' rà!". il doppio senso in questo caso ci sta comunque tutto. Per amore della verità!

venerdì 2 novembre 2012

AUTOREVOLEZZA & AUTORITA'

Autorevolezza & Autorita'. Molto spesso, o quasi sempre, i guasti provocati dalla "politica" partono da questa evidente confusione di base. Propria cioè della persona chiamata, indicata o nominata per la cosiddetta rappresentanza "istituzionale". Di qualsiasi livello. E in qualsiasi ruolo. Anche per le cosiddette "seconde linee"! In sintesi, l'Autorità(ismo) corrisponde al voler mostrare il potere per il grado che si occupa, mentre l'Autorevolezza è di fatto il riconoscimento in una persona di capacità, comportamenti adeguati e competenze, al di là del ruolo rivestito. In soldoni: l'Autorità(ismo) è sinonimo di insita mediocrità, manifesta aggressività, insulsa autoreferenzialità; l'Autorevolezza è il carisma fatto persona, a cui il potere non serve per poter essere ed essere riconosciuto come un leader naturale. In qualsivoglia campo. Non ha in sostanza bisogno di un "grado" o del "potere" per emergere! E invece.. Invece la stragrande maggioranza della cosiddetta rappresentanza "politica" soffre purtroppo della famigerata "Sindrome della Sedia"! Ed è mediocremente convinta di acquisire Autorevolezza mostrando un Autoritarismo becero, aggressivo, anacronistico, sguaiato. Purtroppo per noi siamo circondati da simili personaggi. Non c'è differenza tra maggioranze e opposizioni, rappresentanze e movimenti vari, apparati tecnici-politici-amministrativi. Negli enti locali, questa deficienza "caratteriale" diventa ancora più macroscopica, forse perchè un ambito più ridotto ne aumenta la presunzione di avere una pseudo Autorevolezza. Non si rendono invece conto di dare ulteriore conferma di una profonda Mediocrità e di essere in sostanza "inadeguati". 
Per le mie ripetute frequentazioni nel corso di parecchi anni di certi "santuari", non solo cosiddetti politici, ho acquisito la necessaria esperienza per avvertire all'olfatto di che pasta sono fatti certi personaggi. Dai palchi, nella stanza dei bottoni, dietro una scrivania, nelle segreterie, negli apparati tecnico-politici-amministrativi ecc. ecc. Un consiglio: più li sentite gridare, incazzarsi, vestirsi di autorità, efficienza e competenza che non hanno, più sono riconoscibili per essere in possesso di quella mediocrità di cui sopra. Hanno un difetto di base: mancano di una naturale Autorevolezza, a cui pensano di supplire con il surrogato dell'Autoritarismo. Per questo sono praticamente Innocui. In estrema sintesi: sono stati, sono e saranno sempre dei "Signor Nessuno!".